La vela bianca di Calatrava che svetta nel cielo tagliando l’orizzonte della periferia romana di Tor Vergata, da diversi anni non ha una funzione d’uso precisa. Annunciata dal 2005 dalla giunta Veltroni come sogno dei Mondiali di nuoto 2009 è da tempo un cantiere perenne. Costi partiti da iniziali 120 milioni di euro, diventati 400 e infine 600. Questo gioiello, mega opera per ora del tutto inutile, ha già succhiato 256 milioni di risorse pubbliche guadagnandosi la fama di grande scempio e di spreco sulle spalle dei contribuenti. Per noi abitanti dei quartieri popolari limitrofi rappresenta una ferita aperta di fronte al deterioramento del nostro territorio in termini di disoccupazione giovanile tra le più alte d’Europa, mancanza cronica di servizi sociali, mezzi pubblici per il trasporto, case popolari e carenza di luoghi veri per la formazione , la cultura e lo sport.
Da tre anni i lavori sono fermi ma ora la vela di Calatrava a detta dell’amministrazione capitolina diventerà come nell’ipotesi originaria un palazzetto dello sport con vocazione principale per il nuoto, da realizzare attraverso ulteriori 50 milioni di euro da ottenere dai fondi dell’Unione Europea.
Questa sembra essere la nuova soluzione indicata dal Sindaco Marino e dalla sua giunta. Oggi proprio perchè si fa riferimento ai fondi strutturali europei che per essere elargiti devono necessariamente passare per un percorso di partecipazione e non solo di ascolto della cittadinanza interessata, attraverso Il codice di condotta adottato dall’Europa, rinnoviamo la nostra volontà di prendere parte attiva nella trasparenza e nella progettualità di questa opera e ci auto-dichiariamo partener interessato.
Per questo il 21 Febbraio abbiamo deciso di affiggere dei striscioni all’entrata della vela , per questo abbiamo deciso di scrivere all’amministrazione capitolina per avviare un percorso che dia dignità e speranza a noi che ci sentiamo sempre più lontani dal centro delle decisioni, perchè non vogliamo più essere sudditi ma protagonisti della città che sarà.
Cinecittà Bene Comune